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Il cavaliere giostrante
Giuseppe Giarrizzo
cm 14x21,5, ISBN 978-88-7751-122-5,
pagg. 116,16
ill. - Cod: 19984
L’agile e densa ricostruzione di G. Giarrizzo, che incrocia testimonianze, racconti e rievocazioni d’epoca, ci conduce – sulle tracce di una famiglia nobile siciliana, i Branciforti (a partire da Ercole, conte di Cammarata, poi duca di San Giovanni) – nel cuore dei processi di trasformazione della nobiltà europea tra ’500 e ’600. La giostra e il giardino, due elementi caratterizzanti il mondo nobiliare, sono assunti come luoghi privilegiati per rivelare il passaggio da un modello culturale ad un altro. Della crisi del primo, fondato sulla contrapposizione tra onore e denaro, nella quale l’onore è virtù eroica in quanto si identifica al tempo stesso con l’onore della nazione e del re, si coglie la dimensione tragica nel legame con la decadenza della monarchia spagnola, nell’accostamento alla temperie culturale da cui origina il romanzo di Cervantes. Del secondo si rivela il contraddittorio svolgersi, con l’emergere nitido del ruolo guida delle donne della famiglia, dal “buen retiro”, delineato da Ottavio (vescovo di Catania, figlio di Ercole e di donna Agata Lanza) nella descrizione-rievocazione del giardino di San Michele, alla fondazione di nuove città, cui l’aristocrazia isolana confida la ripresa delle sue fortune. Processi in ogni caso di dimensione europea, come osserva l’A.: “non v’hanno comunque in questa vicenda tratti provinciali o comportamenti che non siano reducibili ad un modello europeo”.
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