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I Borbone in Sicilia
(1734 - 1860)
Autori Vari
a c. di Enrico Iachello

cm 21x28, ISBN 978-88-7751-126-3, pagg. 284,312 ill. - Cod: 19988

€24,79

Volume esaurito

Centoventicinque anni di storia della Sicilia, dal 1734 al 1860, sono segnati dalla presenza dei Borbone. Il volume presenta gli interventi degli specialisti del periodo, studiosi di riconosciuto prestigio scientifico in tre sezioni: 1. Nuove prospettive storiografiche; 2. Iconografia borbonica; 3. Lo spazio dell’antico. Un’ultima parte contiene il Catalogo della mostra contenente la prima (Cerimoniali e rituali: monarchia e stato), la seconda (Lo spazio isolano) e la quarta (Aristocrazie) sezione della mostra. La storiografia più recente ha rimesso in discussione insieme alla visione di una Sicilia “separata”, “arretrata”, “immobile”, anche la “leggenda nera” fiorita attorno ai Borbone a partire soprattutto dal ’48. Non si tratta di ribaltare un giudizio, ma di consentire una nuova riflessione che possa fare a meno dei luoghi comuni storiografici e letterari (più tenaci), divenuti sentire comune dell’opinione pubblica. La mostra tenta di presentare una visione diversa: una monarchia e un’isola immerse nelle vicende europee, alle prese con il difficile tentativo che richiedeva ora di promuovere, ora di arginare, ora di governare le complesse trasformazioni (politiche, culturali, sociali ed economiche) dei secoli XVIII e XIX. Alla fine della monarchia borbonica, non senza aver sperimentato, sia pure fra varie contraddizioni, possibili vie di “salvezza”, viene travolta, la Sicilia (sarebbe meglio dire le Sicilie, per non suggerire una immagine troppo coesa dell’isola) si inserisce nella più ampia compagine italiana. Il percorso che si propone sceglie un angolo di osservazione reso immediatamente esplicito nella prima sezione, la più importante e articolata. Essa prende le mosse dall’incoronazione di Carlo a Palermo nel 1735, privilegiando il cerimoniale, linguaggio e simbolo di una definizione “legittima” e rigida dei rapporti, delle gerarchie politiche e sociali. Nel cerimoniale la monarchia e le élites isolane fissano i loro rapporti, li rappresentano e li divulgano. Non sempre però i protagonisti vi aderiscono pienamente: nei momenti di crisi le posizioni, i gesti, cambiano, come cambia il rapporto tra la Sicilia e la monarchia borbonica, sino alla frattura definitiva del 1860. Man mano che questo rapporto si logora, moti e rivoluzioni elaborano un cerimoniale alternativo che ha il suo culmine nella dichiarazione di decadenza della monarchia borbonica nel 1848. I protagonisti sociali e politici irrigidiscono così i loro gesti in cerimoniali contrapposti (repressione-rivoluzione). Alla base un bisogno di legittimazione sempre più urgente sia da parte della monarchia che sente venir meno il consenso, sia da parte delle nuove élites sociali e politiche che dalle barricate approdano ai riti elettorali, passando attraverso il plebiscito che sancisce l’unificazione nazionale. Dall’osservatorio prescelto molte cose sfuggono, ma non esiste una visione a 360 gradi. Nelle altre sezioni abbiamo cercato di vedere le cose da altri possibili punti di osservazione. Così proponiamo un rapido tour nello spazio isolano, a partire da quello percorso dai viaggiatori (guidati sempre dalla complicità dell’élites locali), e un breve cenno ai saperi che si elaboravano interrogandosi sulle vicende dell’isola, per poi osservare più da presso le aristocrazie isolane e concludere il nostro viaggio con l’approdo ai porti, luoghi privilegiati di comunicazione con il mondo che la Sicilia ha sempre tenuto aperti.

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