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L'isola a tre punte
La Sicilia dei cartografi dal XVI al XIX secolo

a c. di Enrico Iachello

cm 23x24, ISBN 978-88-7751-136-2, pagg. 112,90 ill. - Cod: 19992

€ 20,14

Volume esaurito

Il volume ospita una raccolta organica e ampia delle rappresentazioni della Sicilia attraverso quattro secoli. Nei secoli l’immagine dell’isola è cambiata, la sua rappresentazione si è fatta via via più precisa. L’immagine della Sicilia non muta semplicemente perché le tecniche cartografiche si affinano e diventano più in grado di riportare su carta le misure. Il mutamento si inserisce nell’ambito più ampio delle trasformazioni culturali e sociali dell’Europa e nei legami, sempre stretti, che l’isola, e le sue classi dirigenti, mantengono con i processi europei. La raccolta quindi stimola una riflessione e permette di recuperare e ridefinire i tratti forti e peculiari dell’identità siciliana: la sua partecipazione (qui espressa dalle carte nautiche) alle grandi correnti commerciali europee, anche quando il ruolo del Mediterraneo declina e la sua posizione si fa marginale, l’evocazione del suo passato greco (le carte archeologiche), che riconduce il rapporto con la civiltà europea alle origini, gli aspetti paesaggistici (soprattutto il nostro vulcano, l’Etna). Le carte qui pubblicate, provenienti quasi tutte dalla collezione di Antonio La Gumina, sono raggruppate essenzialmente attorno a modelli ispiratori, vale a dire alle carte dalle quali le altre derivano, quando non si limitano a copiare. Così, dopo le carte tolemaiche, ci si inoltrerà per i sentieri segnati tra il XVI e il XVIII secolo da Gastaldi, Mercator, Magini, Sanson, Delisle, Dandone, Schmettau. A partire da loro si sono costituite due grandi sezioni (Sezione I: “Tra matematica, astronomia, empirismo nautico e studiosi locali” e Sezione II: “Dall’astronomo al topografo”). Gruppo a sé fanno le carte che individuano i conventi dei cappuccini e dell’ordine francescano dei conventuali (Sezione III: “Sicilia sacra”): carte seicentesche. Quelle di Moncalieri (a scala grande) privilegiano una dimensione provinciale e sono fonte preziosa per una ricostruzione dei luoghi di culto, rilevante nella delineazione delle reti del policentrismo isolano. Raggruppate a parte le carte nautiche (Sezione IV: “Carte da navigare”), non perché seguano un percorso del tutto separato dalla restante cartografia (è vero il contrario), ma perché il genere ha alcune caratteristiche tipiche che è bene sottolineare. Così pure per le carte che raffigurano la Sicilia antica (Sezione V: “Sicilia antiqua”): anche qui si è scelto di separarle artificiosamente per rimarcare uno dei motivi forti dell’attenzione per la Sicilia, il suo passato greco, divenuto rapidamente interesse costante dei viaggiatori europei.

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