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La Sicilia libertata
Giuseppe Villari
16x23, ISBN 978-88-7751-253-6,
pagg. 312,
ill. - Cod: 200515
«Quando un popolo non avverte la necessità d’essere liberato occorre ch’esso venga libertato»: questo è l’incipit di un libro scritto da un vinto, un libertato, che pretende in copertina la statua d’una libertà lontana, alla perenne memoria di chi venne a libertarci ancora una volta per riconsegnarci mani e piedi a uno Stivale pronto a scalciare come un infido mulo.
L’isola era la preda del desiderio di tutti: del Re, che non voleva perderla, del principe Umberto, ch’era pronto a staccarla dal resto d’Italia, dagli Americani e dagli Inglesi che facevano finta di volerla, dei repubblicani che la guardavano con la stessa avidità dei Savoia, dai latifondisti, dai grandi amministratori, dagli stessi comunisti che tentarono la creazione d’un governo…monarchico in esilio.
E i Siciliani dov’erano? Questo non si sa, ma è certo che 50 di loro, giovani idealisti, erano a San Mauro, nell’agro caltagironese, dove vennero sopraffatti il 29 dicembre del 1945, sessant’anni fa, dall’esercito dello Stivale, con duemila e cinquecento uomini, mezzi pesanti, artiglieria e generali.
Una carrellata di memorie e confidenze inedite rilasciate all’autore dai protagonisti di quelle vicende, o dai loro congiunti, fanno di questo libro un’opera unica, di velocissima lettura e di importante consultazione documentale.
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