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Catania
Città del mediterraneo
Antonino Recupero
Fotografia di Alfio Garozzo. Prefazione di Andrea Camilleri
24x30 , ISBN 978-88-7751-273-4,
pagg. 212,
ill. - Cod: 200710
A lungo sono andato alla ricerca del Genio di Catania, e ho spesso
disperato di trovarlo. Formulare una definizione universale dei Catanesi è
difficile; e poi, è davvero possibile, seriamente, inchiodare gli abitanti
di una città ad una qualificazione unica e ferma nel tempo? La scienza
sociale diffida di quelle sentenze generalizzanti (i Tedeschi obbedienti,
gli Scozzesi taccagni, i Francesi galanti, puntigliosi gli Spagnoli…) che
oscillano tra razzismo e mistificazione verbale. Il carattere dei Catanesi
forse può sfuggirci; però dovremmo riuscire ad afferrare quello di Catania
come città, come luogo abitato, casa comune che nel tempo ha accolto ogni
sorta di persone, modificandosi progressivamente. Se una città esiste da
circa duemila settecento anni, se ha una storia nella quale si riconosce
(nella quale, almeno, si riconosce parte dei suoi cittadini), se ha delle
istituzioni caratteristiche, degli scrittori che ne hanno parlato e degli
artisti che l’hanno dipinta, è legittimo chiedersi quale cifra, quale icona
la definisca. Torino regia, Venezia signora, Firenze fiera e repubblicana,
Napoli canterina, Palermo baronale: e qual è allora il Genio di Catania? Un
Genio deve averlo per forza, essendo città di fondazione pagana, greca e
poi romana, nascosto da qualche parte, rivestito magari di brandelli dei
panni di ciò che è venuto dopo: il Cristianesimo, i Goti e i Greci
bizantini, gli Arabi, i Normanni, gli Aragonesi, gli Spagnoli, i Borbone; o
della memoria di ciò che c’è sempre stato come il terremoto, l’Etna, il
mare.
In verità, una rappresentazione grafica di questo Genio esiste, ed è sotto
gli occhi di tutti, esattamente dov’è logico che sia: nel pieno centro
dell’abitato antico, in Piazza del Duomo – ’u chianu – dove il monumento
dell’Elefante esibisce l’emblema stesso della città. È quasi lo gnomone di
una gigantesca meridiana intesa a scandire i secoli più che le ore. Ma
bisogna saperlo decifrare.
Antonino Recupero
SOMMARIO
Premessa
Andrea Camilleri
“... Olim praestigiis celebre”
Catania: nostalgia sottile, irrefrenabile vitalità
Antonino Recupero
Itinerario fotografico
Alfio Garozzo
Breve storia di Catania
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