|
Le Domus Magnae nel regno D'Aragona
I patii gotici-mediterranei della Sicilia orientale Analisi tecnico-costruttive e letture storico-critiche dei restauri
Giulia Sanfilippo
ISBN 978-88-7751-310-6, 21x21,
pagg. 88,
ill. - Cod: 201014
“È il monumento il primo e insostituibile documento da leggere e far parlare.
Attraverso progressive operazioni di conoscenza si arriva alla riqualificazione dei materiali al consolidamento delle strutture cercando di rendere massima la permanenza che poi rappresenta quello specifico che la storia ci ha consegnato in uso”.
E’ ormai generalmente accettato, infatti, che la fase di analisi, e quindi della conoscenza è imprescindibile a qualsiasi azione di tutela e di conservazione.
I resti della civiltà medioevale mediterranea arricchiscono e rendono affascinante ancora molti dei centri storici siciliani, nonostante, i terremoti, le guerre e la mano dei “restauratori” ne abbiano compromessa la chiarezza lessicale in maniera irreversibile.
L’autrice riporta l’analisi di “frammenti complessi” dell’architettura appartenente al repertorio del gotico d’epoca aragonese in Sicilia ed in Spagna: i patii e le scale in muratura, effettive cerniere attorno cui si sviluppavano le abitazioni aristocratiche del regno.
Non vi è dubbio che, in Sicilia, le esperienze costruttive del levante spagnolo si siano diffuse e radicate con maggiore forza rispetto sia al gotico europeo sia ai primi impulsi stilistici del rinascimento toscano, sebbene mescolate alla pratica tradizionale delle maestranze locali. La maturazione di specifici codici formali è stata possibile anche grazie agli espedienti tecnici della stereotomia, che tra il Quattrocento ed il Cinquecento andava sempre più consolidandosi come una vera e propria scienza geometrica a servizio della progettazione esecutiva delle strutture complesse tridimensionali in pietra. L’abilità progettuale e tecnica dei caput magistri (o maestros mayores) dell’epoca rese possibile la realizzazione di particolari architetture che divennero massima espressione (sia in Italia che in Spagna) dello status symbol di personaggi che ricoprirono ruoli di prestigio nell’ambito delle attività di governo collegate alla corona aragonese: le domus magnae, ovvero le abitazioni della classe politica aristocratica (ma anche borghese) di una società che sempre di più usciva dall’età feudale per andare verso l’età moderna.
L’autrice narra inoltre il caso, assai complesso, della storia costruttiva della galleria del palazzo Bellomo di Siracusa, ripercorrendo i restauri succedutisi nei secoli.
|