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Non posso, non debbo, non voglio
Giacomo Tamburino
14x21,4 ISBN 978-88-7751-335-9,
pagg. 176,
ill. - Cod: 201112
Don Iaià racconta ai figli le vicende sentimentali del padre Giuseppe (1813-1855) e del nonno di cui porta il nome, Giacomo (1788-1853). Sono sei storie di amore, tre per ciascuno dei due.
Margherita, maritata per interesse ad un medico, si lascia incantare dal protagonista del racconto, ancora studente universitario. Una gravidanza però la induce a congedare l’amante.
Giuseppina, bella e passionale adolescente, è la seconda donna. La conoscenza è casuale perché nipote di un sacerdote esperto in storia patria, cui si rivolge Giacomo, ancora studente, per incarico di un proprio docente universitario. La giovane noncurante di promesse non sue ma familiari, ricambia i sentimenti del corteggiatore. Un amore travolgente li unisce e si sposano. Però poco dopo lei muore.
Maddalena, sorella di un esponente della “carboneria” di Val di Noto, condivide anch’essa i sentimenti di libertà propugnati dalla società segreta. Il protagonista viene anche lui coinvolto, s’invaghisce di Maddalena e la sposa. La loro vita viene cadenzata dagli avvenimenti politici dell’epoca.
Da padre, il protagonista pretenderà di operare le scelte matrimoniali del figlio Giuseppe. Con tre dinieghi “non posso”, “non debbo”, “non voglio”, riuscirà a condizionare i primi due matrimoni.
Il primo con Corradina, suicida per evitare l’annullamento del matrimonio non consumato.
Il secondo con Lucrezia, ricca ereditiera, morta al parto.
Il terzo diniego del padre non sortisce effetto, sia per la determinazione del figlio, sia perché frattanto viene emanata dai Borbone la norma per cui superati i 25 anni non occorre più il consenso paterno per contrarre il vincolo matrimoniale. La terza sposa è Enrica, la giovane da sempre desiderata.
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