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La povera Milionaria
Giacomo Tamburino
14x21,4 ISBN 978-88-7751-350-2,
pagg. 184,
ill. - Cod: 201207
“La povera milionaria” era definita ne “Il Popolo di Sicilia” del 3 gennaio 1932, la protagonista del racconto. La sua morte faceva notizia per le avventurose vicende accadutele in vita.
Grazia, una quindicenne al servizio in una casa nobiliare sulle falde dell’Etna, desta per la sua straordinaria bellezza l’ammirazione di un ospite inglese. Viene convinta a seguirlo a Londra dove conduce a suo fianco una vita quanto mai brillante. La morte violenta dell’inglese per mano di ignoti, le causa una profonda depressione da cui si riprende grazie alle attenzioni di un maragià.
Si lascia convincere a seguirlo a Calcutta dove dopo qualche tempo l’uomo si ecclissa. Grazia scopre che il maragià non è tale ma un trafficante di droga. Viene aiutata da funzionari dell’ambasciata italiana, dove la sua bellezza suscita al solito tanta ammirazione. Ne è conquistato un maturo diplomatico che le promette di sposarla.
Purtroppo viene ucciso in un’imboscata mentre si reca ad una battuta di caccia.
Sconsolata rientra in Europa, dove trova lavoro a Rotterdam come addetta alle pubbliche relazioni in un albergo di lusso. Qui rivede un nobile inglese conosciuto in precedenza nel periodo in cui conduceva vita di società. La sua pressante corte non riesce però a fare breccia nei sentimenti della protagonista che decide di rientrare in Italia dove il suo direttore trova un dignitoso posto in un albergo collegato, a Torino.
Nonostante il proposito di non cedere più alle tentazioni sentimentali, si lascia coinvolgere dalla sincera ed ingenua corte del maturo direttore dell’albergo torinese.
Purtroppo un trauma psichico di cui era stato vittima nella fanciullezza impedisce all’inesperto ammiratore di realizzare compiutamente la sua dedizione a Grazia. Per vergogna e sfiducia si toglie la vita lasciandola erede dei suoi beni.
Sconvolta, rientra a Catania sperando di riprendersi dalla fine tragica delle sue vicende sentimentali.
Ma non sarà così, perché…
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