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Biancavilla e i Niger
Giosuè Salomone
16X23, ISBN 978-88-7751-385-4,
pagg. 216,
ill. - Cod: 201406
L’autore svolge un lavoro di ricostruzione degli eventi storici che condussero alla nascita di Callicari, odierna Biancavilla, smontando, seppur non demolendone la rilevanza devozionale, il leggendario racconto della fondazione, voluto da una tradizione popolare forse neppur così antica come si pensa, legata al miracoloso quadro della Madonna dell’Elemosina.
Con lucido metodo scientifico e felice intuito investigativo Giosuè Salomone riordina un puzzle composto da tasselli in parte già presenti nella letteratura specifica ma privi di palesi agganci e dispersi lungo l’asse Epiro-Castelbuono-Biancavilla, attraversando comparativamente le altre colonie greco-albanesi di Sicilia. La lunga esperienza di insegnamento della matematica ed una solida formazione umanistica, come da tradizione familiare, gli consentono di spaziare convincentemente su argomenti storici, storico-artistici, socio-economici e statistico-demografici rendendo la lettura ancor più accattivante per l’approccio multidisciplinare alla questione. Di particolare interesse, che travalica l’aspetto meramente locale pur mantenendosi organico e funzionale alla ricostruzione storica sostenuta, risulta, ad esempio, lo studio sul pittore Bernardino Niger e sulla sua cerchia. L’autore, attraverso la disamina di tutti i contributi editi sull’artista, delinea un percorso ragionato della vita e delle opere, certe, attribuite e assimilabili, che gli permette di avanzare nuove e verosimili ipotesi sull’attività e sulla personalità del maestro. Altrettanto suggestiva è la ricerca condotta sui trenta cognomi più diffusi a Biancavilla, che chiarifica le radici culturali e geografiche della maggior parte della popolazione attuale. Utilizzando nelle elaborazioni semplici indici statistici, Salomone traduce il mero dato numerico in significativo elemento di analisi storica e traccia una periodizzazione in relazione ai flussi immigratori, determinati da significativi eventi vissuti dal centro etneo dalle origini sino agli albori del XIX secolo.
Lungi dall’essere un punto d’arrivo, il libro si presenta, piuttosto, come solida piattaforma di partenza per ulteriori approfondimenti in molteplici direzioni.
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