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La bottega di carta
Mario Alberghina
14x21,4 ISBN 978-88-7751-379-3,
pagg. 320,
ill. - Cod: 201410
L’intenzione dell’autore è stata quella di piegare la “Storia” conosciuta alle esigenze della fantasia
romanzesca, di creare emozioni e magie dentro l’invenzione scenica di una Sicilia rinascimentale.
L’intreccio narrativo si riferisce alle vite di due librai, insieme tipografi ed editori, i Mayda,
realmente esistiti e vissuti in uno spazio ideale o città simbolica del Cinquecento.
Sullo sfondo compaiono i grandi personaggi politici, militari e religiosi che hanno interagito con
la Sicilia, fortezza triangolare per conservare il dominio del Mediterraneo, investita da progetti di
guerra e difesa contro gli Ottomani, isola oggetto dell’affermazione prepotente del primato
vescovile e del potere conflittuale dell’Inquisizione.
Il disegno che traspare in filigrana nelle pagine del racconto è costituito anche da un’indagine
storiografica sulla scienza isolana nel Cinquecento, apparentemente lontana dalla “nuova scienza”
del mondo moderno, per la quale la diffusione della stampa ebbe la funzione di rovesciare
schemi conoscitivi sulla natura e sull’uomo rispetto al sapere medioevale.
Le pagine del libro narrano di questo contributo ad opera di alcuni coreuti vissuti in un’isola
spagnoleggiante e prigioniera.
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