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Il Tesoro dei sei Imperatori dalla Baia di Camarina
4472 Antoniniani da Gallieno a Probo
Giuseppe Guzzetta
21x29,7, ISBN 978-88-7751-392-2,
pagg. 444,
ill. - Cod: 201414
Negli anni Novanta del secolo scorso sono stati recuperati sul fondale sabbioso della baia
dell’antica città greca di Camarina, a poche centinaia di metri dalla riva della località Ciaramiraro,
un complesso di quasi 4500 monete della seconda metà del III secolo, denominato “tesoro dei sei
imperatori” poco dopo il primo ritrovamento, vari utensili di bordo e blocchi lapidei della zavorra
della nave che si rovesciò in quelle acque.
Le monete, tutte esemplari di un nominale detto antoniniano, furono prodotte tra il 263 e il 282
per la maggior parte nei territori settentrionali delle odierne Francia e Germania, in un periodo
assai travagliato dell’impero romano, che ebbe a subire oltre agli attacchi ripetuti di varie
popolazioni barbariche anche la separazione delle province dell’Europa continentale in seguito al
costituirsi di un impero autonomo delle Gallie. In questo furono attive oltre a due zecche ufficiali
anche molte altre illegittime che produssero antoniniani di imitazione di quelli statali, dei quali il
“tesoro” fornisce larghissima testimonianza, essendone costituito per oltre nove decimi.
In questo volume sono pubblicati non soltanto i reperti monetali, ma tutto il materiale
recuperato, che comprende utensili per la pesatura delle merci – quali stadere e contrappesi,
bilance e pesi –, lingotti in piombo, cucchiai, aghi e molto altro. La ricostruzione storica vuole
essere completa e comprende perciò anche una parte consistente relativa al viaggio della nave e
al tempo in cui si compì la sorte sfortunata dei suoi marinai, che in un tratto insidioso della costa
meridionale della Sicilia persero ogni loro bene e forse anche la vita.
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