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Catania 1945-1963
Quella fervida attesa di futuro
Giovanni D'Angelo
14x21,4, ISBN 978-88-7751-440-0,
pagg. 268,
ill. - Cod: 201802
Riscoprire, sul filo nitido ed esile della memoria, il passato, quello
personale e
quello della comunità di appartenenza, può essere una terapia contro il
malessere
strisciante che la perenne sospensione nel presente in cui viviamo si porta
dietro.
Una cura che può aiutare ad avere una più chiara percezione della realtà
attuale
per potere affrontare meglio le sfide di quella futura.
Le pagine di questo libro sono il risultato di questo esercizio terapeutico
dell’evocazione e hanno come nucleo centrale la descrizione dell’intreccio
di una
vicenda personale, quella dell’autore, e di quella di una comunità
protrattesi per
diciotto anni a cominciare dal 1945, l’anno in cui si concluse il più
disastroso
conflitto nella Storia dell’umanità. La vicenda collettiva è quella di
Catania, che da
quel fatidico 1945 fu protagonista, in sintonia con tutta la nazione, del
fervore di
una ricostruzione che muovendo dalle macerie approdò al boom economico -
purtroppo lasciandoselo rapidamente alle spalle.
Indicare luci e ombre che hanno illuminato e oscurato questo percorso è
compito
degli storici.
Nelle pagine che il lettore ha davanti parlano, sull’onda e coi limiti
dell’evocazione, i fatti nel loro obiettivo intreccio di formazione
personale e di
storia collettiva. Con un auspicio, che ispira la narrazione ed esprime il
grande
affetto per Catania: che la memoria del passato sia utile per darle un
futuro
migliore.
Giovanni D’Angelo ha sempre vissuto a Catania dove ha compiuto gli studi e
alla
cui Università si è laureato, nella facoltà di Giurisprudenza, discutendo
una tesi in
tema di “Immissioni nel quadro dei limiti legali della proprietà” che lo ha
iniziato
alla percezione della “questione ecologica” e ne ha influenzato le scelte
professionali della carriera di magistrato vissuta, nei primi 14 anni,
come pretore.
A Catania, oltre che alla Pretura penale, ha lavorato come sostituto alla
Procura
della Repubblica e alla Procura Generale. È stato componente del Consiglio
Superiore della Magistratura e, dopo una lunga e feconda esperienza vissuta
come sostituto nella Procura Generale della Cassazione, ha concluso la
carriera
come Procuratore Generale di Messina.
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