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Vivere la cecità nell'Ottocento
Catherine J. Kudlick, Paolo Militello, Emanuele Rapisarda, Zina Weygand
VERSIONE CARTACEA
16x23, ISBN 978-88-7751-443-1,
pagg. 118,
ill. - Cod: 201907
Questo libro affronta il tema della storia della cecità e della condizione
dei ciechi nel
mondo “occidentale” durante l’Ottocento.
Il primo contributo, di Paolo Militello – "Lo spazio dei ciechi: l’«Atlas
of the United
States, Printed for the Use of the Blind» (1837)" – ricostruisce le vicende
che
portarono alla realizzazione di un prezioso e raro atlante per ciechi, e
analizza l’uso
delle carte da parte dei non vedenti.
Il secondo saggio, di Emanuele Rapisarda – "Un cieco in Sicilia. Vincenzo
Tedeschi
Paternò Castello (1786-1858)" – ricostruisce e contestualizza la vita di un
intellettuale
siciliano non vedente: dalle tristi vicende personali (la perdita della
vista, l’eccidio
della famiglia nella rivoluzione del 1848) alle “battaglie” della sua
esistenza (i sofferti
concorsi universitari, le lotte politiche).
Il terzo contributo, di Zina Weygand e Catherine J. Kudlick – "Per una
introduzione
alle 'Riflessioni sullo stato fisico e morale dei ciechi (1825)' e alla
'Notizia sulla
giovinezza dell’autrice (1828)' di Thérèse-Adèle Husson" – ricostruisce la
vita e le
opere di una scrittrice e romanziera francese, autrice di un prezioso
manoscritto del
1825 nel quale descrive – come recita il titolo – lo «stato fisico e morale
dei ciechi».
Di questo prezioso manoscritto in lingua francese, e della Notizia sulla
giovinezza
dell’autrice scritta dalla stessa Husson, viene qui fornita per la prima
volta la
traduzione in italiano.
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