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Giano bifronte
Licia Aresco Sciuto
14x21,4, ISBN 978-88-7751-468-4,
pagg. 134,
ill. - Cod: 202007
Il lettore che volesse rendersi conto, in estrema sintesi, del contenuto di
questo volume, non ha che da soffermarsi sulla sua copertina, nella quale
in via simbolica si racchiude il senso della vita umana, delle sue
finalità, della sua ricchezza. Non è una copertina esornativa: è, come
certe simbologie pittoriche del Rinascimento, una avvertenza tacita,
destinata a sorprendere chi da un libro di racconti si attende solo una
serie di avventure certamente realistiche, e non soprattutto esemplari:
dove il realmente vissuto si intrecci continuamente con la libertà
dell’immaginazione, perché un racconto che non abbia solo finalità
commercialmente ricreative, deve trasmettere immaginazioni, speranze,
sorprese, convinzioni.
E questo libro di Licia Aresco è un mosaico scintillante di gioia di
vivere, di autentiche speranze, di affetti sinceri. Il ritratto di una vita
che ha attraversato stagioni diverse: la civiltà contadina che ancora
sopravviveva in Sicilia dove le autostrade erano una realtà lontana, quasi
mitica; e dove i sentimenti si conservavano schietti non turbati ancora
dalla tempesta delle immagini mediatiche, volutamente false, quanto
apparentemente seducenti.
Questo libro non è una ricerca del tempo perduto. È stato scritto oggi. Non
è un libro di inutili malinconie. Ma ne indica tutte le delusioni. È un
libro che vuole coinvolgere il lettore nel cammino creativo, dunque declina
al presente quel che normalmente viene proposto nei tempi storici.
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