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Tra memoria e futuro un elogio della Costituzione

Giovanni D'Angelo

cm 16x23; ISBN 978-88-7751-503-2, pagg. 260, non ill. - Cod: 202407

€ 24,00 / (L.46.470)


L’incipit del saggio mutua una riflessione di Edgar Morin,“Il pensiero è diventato cieco”, motivata dalla policrisi ecologica, politica, sociale e di civiltà che caratterizza il presente ed è proiettata sinistramente nel futuro. La paura, inoltre, serpeggia e primeggia come anomalia di massa e agisce da fattore decrescente della libertà e crescente dell’esigenza di sicurezza. Le due tendenze sono in rapporto di diretta causalità e, in dimensioni globali, sono tra le cause della grave crisi della democrazia come affermatasi nell’Occidente nel secondo Novecento e spiegano una tendenza all’autoritarismo che, ove si realizzasse il progetto politico che il neoletto Presidente degli Stati Uniti ha promesso di attuare, sarebbe destinata ad assumere dimensioni estreme. Per l’in sé dell’involuzione, per i suoi effetti emulativi e soprattutto perché l’apporto dato dal magnate Musk all’elezione di Trump e quello che, nei programmi dichiarati, darà al progetto elettorale del tycoon newyorkese, rischia di sovvertire il rapporto tra la Politica e il Capitale affermatosi nelle democrazie liberali, con la subordinazione esplicita della prima al secondo.
L’attuale vicenda politica dell’Italia, a giudicare dai progetti di revisione costituzionale annunciati – si pensi in primis al premierato elettivo – e dalla postura politica assunta in questi primi due anni dal governo in carica, mostra alcuni tratti di questo processo globale di erosione della democrazia.
In tale contesto è saggia l’esortazione di Morin, rivolta in primo luogo ai giovani, alla “resistenza dello spirito”, che tra l’altro “pretende la fatica di comprendere la complessità dei problemi senza mai cedere a una visione parziale e unilaterale”.
Le pagine di questo saggio muovono dall’adesione a questo monito e rivisitano in chiave critica e autocritica, chiarendoli e contestualizzandoli con esaustive note introduttive – e con trasparente riferimento all’attuale “stato delle cose” – gli scritti, che trattano la giustizia vista “di fronte”, “di lato” e “dall’alto”, elaborati dall’Autore in 35 anni dei quasi 45 trascorsi in Magistratura e la cui esaustiva composizione è un motivato elogio della Costituzione italiana del 1948.

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